Scrivo solo ora il resoconto (breve) dell’esperienza degli Aquilotti Ape al torneo “Bruno Potasso” di Biella, perché solo a distanza di cinque giorni riesco a mettere a fuoco le cose successe, che sono state veramente tante e tutte assolutamente esplosive. In questi giorni successivi al rientro alcuni dei bambini che hanno partecipato alla trasferta si sono ritrovati a letto ammalati, facendo sorgere il dubbio di un’epidemia “piemontese” che ci ha seguito fino a casa: tranquilli! Lentamente tutti i piccoli atleti febbricitanti stanno riacquistando la salute, e quindi i malesseri passeggeri sono da imputare unicamente all’eccesso di energia che è stato messo in campo nei due giorni di sensazionale minibasket e strepitoso divertimento a trecentosessanta gradi. Probabilmente l’entusiasmo espresso dai nostri è stato talmente carico che alcuni di loro al ritorno semplicemente sono crollati, tanta era stata la loro vivacità nel weekend vissuto ai mille all’ora.

Mi ricordo che Domenica sera, appena sceso dal pullman al casello di Rovereto Sud e giunto quindi al termine dell’avventura, ho guardato il maestro Massimo dicendogli: “mi sembra di essere stato via due mesi…”

Sono infatti stati talmente densi di avvenimenti, spostamenti, momenti d’ilarità spensierata e notevole impegno, che quei due giorni sono praticamente impossibili da catalogare nella loro interezza: mi limito pertanto a fornire una telegrafica testimonianza della scansione temporale, ed un breve cenno per ognuna delle singole api che hanno partecipato a questa memorabile ed epica immersione nell’universo dl minibasket.

Partenza ore 8.30 da Rovereto Sud, tutti i bambini sono accesi a dismisura e subito tempestano gli istruttori di domande sulle squadre che affronteremo, i posti che vedremo, la durata del viaggio, le dimensioni delle palestre nelle quali giocheremo…delirio! L’autista pensa bene di saltare il casello di Ala-Avio, così ci fermiamo ad un autogrill dove i bimbi aviensi-alensi ci possono raggiungere, e saltare al volo sulla corriera della felicità dove l’adrenalina è alle stelle. Per tenere occupati i bambini li coinvolgiamo in una tombola con in palio premi cestistici, e poi somministriamo loro quintali di DVD di Michael Jordan, di modo che possano imparare qualche movimento utile. Facciamo una sosta appena passato Milano, e chi troviamo nell’area di servizio? Riva! Anche loro sono diretti al nostro stesso torneo e chissà che magari non li incontriamo in campo….(per la cronaca: il giorno dopo abbiamo perso con loro la finalina del terzo-quarto posto). Dopo esserci guardati per un po’ in cagnesco, a tal punto che abbiamo dovuto tenere fermi alcuni dei nostri che volevano sfidare sul posto i rivani usando bidoni della spazzatura come canestri improvvisati, siamo ripartiti e in men che non si dica ci siamo ritrovati nella piazza principale di Biella, dove un sole stellare ha accompagnato la nostra obbligatoria sessione di foto. Il momento del debutto sul campo è stato decisamente emozionante, con i nostri 20 atleti che hanno giocato tutti, nonostante alcuni fossero un po’ impauriti, facendosi valere a tal punto per grinta e voglia che è arrivata una vittoria insperata con la compagine B dei padroni di casa biellesi; inutile descrivere le urla di gaudio che si sono sviluppate al fischio finale dell’arbitro Kebab (così chiamato per via della folta barba). Apecheronza vince 46 a 28! Andiamo! Carichi come molle affrontiamo Cossato, campioni in carica della regione Piemonte, e miracolosamente riusciamo a tenere il match sempre punto a punto, per niente intimoriti dalle stazze enormi dei giocatori avversari. È una partita da cardiopalma che costa parecchi anni di vita ai due stravolti istruttori, e addirittura non sono sufficienti i tempi regolamentari per determinare i vincitori. Ahimè, i supplementari ci sono avversi e perdiamo di una manciata di punti. Il sogno di disputare domani la finalissima svanisce, c’è tempo appena per qualche lacrimuccia dei bambini, e per il maestro Massimo che dalla disperazione si strappa gli ultimi capelli che gli sono rimasti, e poi di nuovo saltiamo sulla corriera con destinazione sant’Oropa, l’immenso ex-santuario situato a 1200 metri di altezza che ci offrirà riparo per la notte. Il posto è splendido e la cena buonissima, così come è magnifico il clima che si è venuto a creare tra genitori, bambini e accompagnatori. Quando viene l’ora del sonno io crollo spudoratamente, lasciando l‘incombenza della ronda notturna al coach Ciaghi che, avendo tre figli, è abituato a fare le ore piccole. Per la cronaca, più o meno hanno dormito quasi tutti almeno cinque ore (o almeno così ci dicono la mattina, lasciando peraltro intravedere delle occhiaie eloquenti). Arriva la partita finale e scopriamo che neanche a farlo apposta affronteremo i cugini lacustri di Riva del Garda. Nonostante la concentrazione enorme messa in campo, il tabellino finale ci vede sotto di cinque maledetti punti. Peccato. Ci rivedremo in campionato, rivani! È una promessa! La delusione viene smaltita con un ottimo pranzo nel centro di Biella e un paio d’ore di libertà nel cortile del ristorante. Non so come, ma i bambini ancora hanno voglia di correre e si cimentano in una partita infinita a prendi e scappa. Li fisso pensando: “ma come fanno???” Il momento della premiazione è splendido, e alla gioia sfrenata dei nostri nel ricevere medaglie, gadget e merenda si accompagna lo sbigottimento generale delle altre squadre che sono formate al massimo da dodici giocatori, mentre noi siamo in venti!!! “Ma quanti sono questi Apecheronza?”, si sente dire in tutte le direzioni. Siamo tanti! Ma soprattutto siamo i più simpatici! Un po’ tristi perché dobbiamo rincasare, ma allo stesso tempo desiderosi di tornare sull’amico pulmann, intraprendiamo il viaggio di ritorno. Kung Fu Panda è il menu del viaggio, inframmezzato da una pausa gastronomica in autogrill nella quale rievochiamo i momenti più divertenti vissuti assieme, in particolare le battute che hanno suscitato l’ilarità generale (maestro, i tuoi capelli sembrano crusca – quel lì l’à vardà masa jordan – andiamoci piano con le parolacce ma soprattutto con le scorregge…). Fine! Appuntamento al prossimo anno con l’obbiettivo dichiarato di tornare a casa con il primo posto in tasca!

Ed ora una breve panoramica sui venti protagonisti che hanno reso questa esperienza indimenticabile:

Francesco: la grande promessa del minibasket Ape si è fatta notare da molti talent-scout piemontesi, ma niente da fare, il Franz rimane con noi! BANDIERA!

Alex: nato nel 2001, eppure dotato di grinta da veterano, ha giocato alla grande incurante di un infortunio al dito medio destro. EROE!

Giacomo: unisce un’incredibile presenza sotto canestro ad una strepitosa sensibilità che lo fa commuovere di fronte alla sconfitta, ma esaltare a dismisura quando si vince! TRASCINATORE!

Mirco: finalmente sta cominciando a smaltire la sua leggendaria panza, e armato di enorme determinazione non si risparmia nemmeno una corsa. STOICO!

Alessia: autrice del più bel canestro dell’intero torneo, generato da un rimbalzo in attacco con annesso tiro in controtempo che tramite l’ausilio del tabellone genera una traiettoria NBA. ARTISTA!

Elias: guerriero senza macchia onnipresente sul campo ma anche di grande impatto sullo spogliatoio. LEADER!

Altin: segna un canestro dalla distanza che spella le mani dei presenti, e ci mette il cuore sempre e comunque buttandosi sopra ogni palla. ENORME!

Gabriele: il nuovo fenomeno in vernice sfrutta i suoi centimetri per andare a canestro a ripetizione, mandando in crisi totale le difese avversarie. CINICO!

Ivan: al debutto assoluto non mostra minimamente timori, anche perché è reduce dalla vittoria nella tombola sul pulmann che gli ha fruttato una divisa “joint the game”. PRONTO!

Camilla: forse la sorpresa più bella per lo staff tecnico, in quanto difende e partecipa alla manovra con un senso cestitico degno del maestro Stefano da giovane. SUPERBA!

Antonio: terrore degli avversari, dispensa manate in tutte le direzioni sconsigliando la penetrazione in area. GROSSO!

Stefano: con un computer al posto del cervello, sminestra assist che è un piacere, lanciandosi spesso in contropiedi letali per gli avversari. IMPRENDIBILE!

Lorenzo T.: per poco non va in doppia cifra, nonostante gli avversari fossero molto più alti e grossi di lui. GUERRIERO!

Nicola: il playmaker dei vostri sogni che difende, tira, passa, corre, aiuta, va a rimbalzo, ma soprattutto nei momenti topici si fa sentire. PERFETTO!

Tommaso: un uragano che percorre il campo dieci volte in più degli altri giocatori, tanta è la sua aggressività. INDOMITO!

Luca: frenato da fastidi ai polpacci, non riesce a dare il meglio ma si fa sentire alla grande anche come uomo spogliatoio. GUIDA!

Celeste: un po’ in secondo piano a causa di stanchezza e un superraffreddore, ma sempre in prima linea sul carrozzone che ronza. PRESENTE!

Elisabetta: impossibile parlare della jordanata alense che ha riscritto in soli due giorni la storia del minibasket femminile apecheronza. Semplicemente una spanna sopra tutti. MVP!

Lorenzo P.: per lui tra qualche anno dovranno alzare i canestri! Il futuro cestistico dell’ape è quantomai legato a questo biondo atleta che conosce il basket meglio delle sue tasche. Speriamo solo che il maestro Massimo non lo rovini con i suoi allenamenti strampalati…. LEGGENDARIO!

Mattia: inserito nel quartetto base, è veramente una mosca atomica impossibile da arginare per chiunque. Si infortuna nell’ultimo quarto contro Riva e infatti perdiamo subito il vantaggio accumulato. Come sarebbe andata altrimenti? Io una mezza idea ce l’ho… IMPLACABILE!

Concludo naturalmente ringraziando gli organizzatori dello splendido e riuscitissimo torneo, i genitori che ci hanno accompagnato divertendosi forse addirittura più degli stessi bambini, la dirigenza Ape che ci ha permesso di prendere parte a questa meravigliosa esperienza, e, ovviamente, il “guru” del minibasket Dott. Prof. Commendator. Max Ciaghi che ha monitorato ogni secondo della trasferta assicurandone il successo educativo, organizzativo e sportivo.

Alla prossima!!!!!!!

Maestro Stefano